Micaela Brombo
Micaela Brombo

SENZA LICENZA DI PESCA DILETTANTISTICO SPORTIVA ACQUE INTERNE, MEGLIO NON PESCARE DAI MASSI DELLA DIGA

È necessario munirsi della licenza per non incorrere a sanzioni

Non basta armarsi di una canna da pesca, un po’ di ami e di esche, magari vive, trovare un posticino tra i massi della diga per mettersi a pescare. Serve una licenza di pesca. Se ne sono accorti alcuni pescatori che oggi si stavano godendo la bella giornata guardando beccare l’esca, riavvolgendo il mulinello e tirando su le solite alghe. Se ne sono accorti quando l’addetto alla vigilanza ittico ambientale, cartellina sottobraccio, ha battuto loro la spalla chiedendo di esibire la licenza.

Alcuni tra i pescatori, senza difficoltà, l’hanno esibita, riprendendo subito dopo a controllare il comportamento delle canne, altri hanno cominciato a riporre le proprie canne, fissare i mulinelli, chiudere le esche, a chiudere baracca e burattini e andarsene. Abbiamo interrotto il responsabile di FIPSAS, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, mentre stava ricopiando i dati di una carta di identità, probabilmente su un verbale, chiedendo lumi su questo preciso controllo.

Gentilmente ci ha informato che per acque interne si intendono quelle al di qua di una linea immaginaria che unisca i due fanali all’estremità a mare delle dighe, le acque al di la sono invece il mare. Per la pesca servono licenze diverse, ma servono, se si vuole pescare in tranquillità. In caso contrario c’è il rischio della sanzione. In questi ultimi tempi pescatori dilettanti o sportivi o, a questo punto, abusivi, se ne contano molti. C’è stato chi ha paventato qualche incidente, immaginando ami piantati sulle carni di un passante mentre il pescatore si appresta a lanciarlo il più lontano possibile. A memoria si tratta di un’eventualità mai accaduta se non casi unici più che rari.

Molto più reale la necessità di munirsi della licenza per non incorrere a sanzioni. In Veneto la Licenza per esercitare la pesca dilettantistico-sportiva nelle acque interne, consente di pescare liberamente in tutto il territorio che non sia soggetto a concessioni, diritti esclusivi di pesca e a zone bandite alla pesca, per ottenerla serve il versamento della tassa di concessione regionale di € 34,00 in cui sono riportati i dati anagrafici del pescatore nonché la causale del versamento “Licenza di pesca dilettantistico-sportiva Legge regionale 28 aprile 1998, n. 19”.


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