EDILIZIA PUBBLICA, AZIONE VENEZIA: “GIUSTO INCENTIVARE IL SOCIAL HOUSING PER LE FASCE MEDIE”
Venezia, 21 luglio 2025 – Azione Venezia interviene nel dibattito sulla gestione dell’edilizia pubblica e sostiene con forza la necessità di politiche abitative che uniscano la regolamentazione del mercato privato (in particolare le locazioni brevi a uso turistico) e un deciso potenziamento della gestione pubblica del patrimonio residenziale.
Tra le proposte del partito vi è l’istituzione di un soggetto unico partecipato da Comune e Regione per la gestione degli alloggi pubblici, comprese le unità ATER, così da creare una sinergia amministrativa in grado di migliorare efficienza e trasparenza.
La presa di posizione arriva in risposta alla pubblicazione da parte del Comune di Venezia dell’elenco degli alloggi di proprietà. Azione Venezia ha analizzato le osservazioni critiche sollevate dall’Osservatorio Civico sulla residenzialità OCIO, che ha evidenziato un progressivo spostamento verso il Social Housing, a discapito dell’“edilizia ERP”, ovvero quella destinata alle fasce a reddito più basso.
Il partito, attraverso le dichiarazioni del segretario Paolo Bonafè, del delegato al programma Paolo Diprima e di Leda Costantini (responsabile Residenzialità), condivide invece l’attenzione dell’assessore Venturini verso il Social Housing, ritenendola una strada virtuosa.
Questa tipologia abitativa, secondo Azione Venezia, è regolata da normative nazionali e locali, prevede canoni calmierati – ma sostenibili per la gestione pubblica – ed è indirizzata a quella fascia intermedia di cittadini che spesso resta esclusa sia dal mercato libero che dall’edilizia popolare.
Al contrario, viene sottolineato come l’ERP – pur essendo uno strumento importante – presenti criticità legate alla sostenibilità economica (tra cui elevati tassi di morosità) e un approccio troppo tollerante nei criteri di assegnazione, che rischia di non tutelare adeguatamente chi si trova davvero in condizioni di bisogno.
Azione Venezia invita dunque ad evitare ogni forma di demonizzazione del Social Housing, sottolineando come questo modello possa rappresentare una risposta efficace all’emergenza abitativa, soprattutto in una città come Venezia, dove il calo demografico e la pressione turistica rendono urgente una nuova strategia per la residenzialità stabile.
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